il sangue rimane e chiama e vuole sempre amore.

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  1. kumochris
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    Erano quattro fratelli:
    Mio nonno Franco, zio Augusto, zio Lallo e zia Anna.
    Morì per primo zio Augusto, poi mio nonno
    poi tre anni fa morì zia Anna.

    Questa era in lite con zio Lallo perché la figlia -Simona, da sempre è stata una persona alquanto ambigua,
    o perfida
    o stronza: ha fatto da sempre doppigiochi e là dove vi erano dei problemi o incomprensioni tra fratelli, Simona ha sempre alimentato liti anche se non vi era motivo e soprattutto anche se non ne aveva diritto di voce.
    Sono passati tanti anni da quando tutti e quattro litigarono e neppure -neppure, la morte di zio Augusto e di mio nonno riuscì a rappacificare gli ultimi due fratelli per via appunto di Simona che li ha sempre tenuti divisi e ha da sempre soggiogato la mente anche di suo fratello Cesare,
    impededogli di far riappacificare sua madre al proprio zio, anche quando zia Anna era sul punto di morte:
    Ha vietato che zio Lallo venisse a sapere della malattia e della morte della sorella.

    Lui, però, dalla vena artistica come il resto della famiglia, le aveva scritto una lettera lunga e piena di parole di redenzione e di fratellanza che non ebbe tuttavia il coraggio di consegnargliela di persona,
    e per uno strano scherzo di emozioni fu indotto a darla al nipote Cesare nella convinzione che l'avrebbe portata a destizione al posto suo.
    Cesare però custodisce ancora quella lettera che mai ha consegnato alla madre perché sua sorella Simona, com'è ovvio, ha impedito questo passaggio di benevolenza e continuato a far credere alla madre, sino all'ultimo respiro, che l'ultimo fratello la odiasse ancora per fatti stupidi successi quando ancora gli unici mezzi di comunicazione erano ben altri rispetto a oggi;
    così è morta con questo dolore di un fratello mancato al suo appello, al suo capezzale e al suo funerale.

    C'è da sapere che zia Anna e mia nonna avevano avuto (dal fidanzamento con mio nonno Franco e ancor di più da dopo il loro matrimonio) un rapporto stretto che comportava il chiamarsi tutti i giorni
    -tutti per davvero!
    e stare ore e ore attaccate alla cornetta del telefono a raccontarsi cose sempre nuove o sempre vecchie, a ricamare storie e storie e dicerie che avevano iniziato il giorno prima e che avrebbero continuato quello appresso.
    E quando morì,
    morì anche l'abitudine di mia nonna di avere una confidente come zia Anna
    anche se per un breve periodo -lei non lo sa,
    l'ho vista comporre il numero di casa di zia nella speranza di ricevere risposta
    e riagganciare desolata
    e finire quella sigaretta (che erano solite condividere) in solitaria,
    anche se le vedevo negli occhi che -nei pensieri,
    non era sola.

    Capitò una settimana fa, circa, che mia nonna ha ricevuto una telefonata da un numero non salvato nella sua rubrica.
    Risponde, e sente rumori strani, sbiascihi, sussurri, sospiri, lamenti.
    Una voce di donna che le chiede aiuto.
    Non capiva bene cosa le stesse dicendo ma mi ha detto che (a ricor di logica) ha capito: aiutami, aiutatemi, ti prego non ce la faccio più. E altri lamenti e fori e parole trascinate di cui non ha compreso nulla.

    Così, pensando che qualcuno stesse in pericolo, ha detto alla donna di riagganciare e che l'avrebbe richiamata subito -magari, ha pensato, la linea prende meglio e poteva capire bene cosa stava accadendo.
    Richiama quel numero.
    Risponde Cesare.
    E le ci è voluto qualche minuto prima di racimolare coraggio per spiegargli cosa fosse appena accaduto.
    Ragionano poi insieme, e Cesare finalmente capisce

    capisce la perfidia di sua sorella Simona,
    capisce che su madre Anna vuole essere perdonata
    vuole sentire il perdono da parte di suo fratello Lallo,
    vuole rivederlo in qualche modo.
    Cesare ci racconta che dalla morte di zia Anna è solito avere in casa situazioni strane o sovrannaturali e una di queste è proprio il vedere la madre defunta entrare in camera da letto e dirigersi verso il comodino e frugare fra le carte e gli oggetti del cassetto, come se fosse alla ricerca

    alla ricerca di quella lettera che Cesare tuttora tiene lì, e che zia Anna non è in grado di prendere nè di leggere,
    ma che vuole sapere.

    Così abbiamo chiamato zio Lallo e lo abbiamo aggiornato su tutto ciò che è accaduto,
    ha pianto, s'è commosso,
    s'è emozionato.
    Organizzerà un incontro con Cesare per andare al cimitero insieme
    Lui, il nipote, e la lettera che doveva leggere anni fa. Così forse -forse,
    l'orgoglio sarà estinto
    e la redenzione
    la redenzione tra fratelli potrà riunirli sereni
    di qua e di là della vita.
     
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    È una storia bellissima ç__ç grazie per averla condivisa con noi!!
    E tu scrivi troppo bene!!!
     
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  3. kumochris
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    :) vorrei più che altro che sia da suggerimento per tutti,
    che tutti gli umori o le scelte o le incomprensioni sono alla fine inutili, e che comunque continuano a farci male anche al di là
    facendoci rimanere in eterna attesa per davvero.

    Una cosa che non ho detto è che: il giorno e l'ora della chiamata corrispondo esattamente alla data dell'inizio del funerale di zia Anna,
    Cesare se ne è accorto da subito ed è su questo che ha voluto ragionare con mia nonna, giusto per togliersi dei dubbi
    o per chiarirli.
    Al fine, sono contento che i miei zii possono ritrovare un po' di serenità dopo una vita caotica, di riflesso alla loro sofferenza o mancanza sento come avessi imparato -appunto, a lasciare per davvero ostilità inutili
    e anche se mi risulta sempre complicato per il mio carattere un po' ferreo,
    a dire ti voglio bene
    più che altro a non aspettare per dirlo.

    Comunque grazie, la storia è un po' intrecciata non sapevo come spiegarla e credevo di creare confusione scrivendola x)
     
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  4. now-one
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    devo dire che la mia firma si sposa bene con la tua storia.

    Insomma dove finisce la realtà? lo sappiamo davvero? Cio che piu mi piace della scienza è che senza una prova empirica non puoi dimostrare che qualcosa è vera, ma neanche che qualcosa non è vera.
    Insomma cos'è stato? L'anima? Legami di sangue, l'aura, messaggi oltre la carne, messaggi inespressi, Dio.. boh. Magari fra migliaia di anni esisteranno davvero le Bene Jesserit oppure i cavalieri jedi. E il mondo dello spirito sara empiricamente accettato nonché parte integrante della societa, o della famiglia o dell'off topic.
    Cmq mi ha molto colpito questa storia.

    Inviato dal mio Galaxy Tab 4 8" tramite ForumFree App

     
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  5. *Lux*
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    Il sangue chiama eccome, io devo la vita a mio fratello proprio grazie al nostro legame quindi credo di poter capire il forte amore che per sempre lega i tuoi zii.
    Grazie per aver condiviso questa storia!
     
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4 replies since 20/4/2016, 12:53   113 views
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