La Luna

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  1. )o(selena)o(
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    La Dea della Luna il cui culto era forse il più diffuso durante l’antichità era la babilonese Ishtar, nei diversi paesi in cui era venerata veniva adorata sotto molti e svariati nomi.

    Era Astarte a Canaan, Attar in Mesopotamia, Athtar nell’Arabia Meridionale, Astar in Abissinia, Atargatis in Siria, Astarte in Grecia, mentre sembra che Artemide fosse il termine generico usato per ognuna delle molte manifestazioni di questa grande e potentissima dea, in Egitto la divinità corrispondente era Iside.

    Ishtar la Grande Madre è nuda, poiché la Verità non ha bisogno di coprirsi di veli, sul suo capo spicca l'emblema lunare, nella mano destra Ishtar ha una coppa, simbolo di gioia e abbondanza perché contiene il nettare della Vita e, nella sinistra, un loto, fiore che nasce sott'acqua, ma che diventa di purezza ineguagliabile una volta sbocciato alla superficie. ( Il significato è chiaro per chiunque abbia intrapreso un cammino esoterico "Ex tenebris ad Lucem..." dall'oscurità alla luce.)

    Secondo la mitologia Maya la Luna ed il Sole, prima di divenire gli astri celesti che noi oggi vediamo, furono creature terrestri, una giovinetta ed un ardito cacciatore.
    Fra i due si accese l'amore e, dopo varie vicende, fuggirono insieme, il nonno della ragazza, irato, la fece uccidere, le libellule raccolsero allora il corpo ed il sangue della ragazza in tredici ceppi cavi.
    Dopo tredici giorni di ricerche il Sole trovò i ceppi, da dodici di essi nacquero insetti nocivi e serpenti che andarono a popolare tutto il mondo, dal tredicesimo uscì la Luna resuscitata.

    Secondo la mitologia egiziana, Nut, divinità celeste, sposò segretamente Geb, dio della Terra, ma Ra, dio del Sole, formulò un incantesimo per il quale la dea Nut non avrebbe avuto la possibilità di procreare in nessuno dei dodici mesi dell'anno, intervenne allora Thot, potente divinità, che con una partita a dadi riuscì a sottrarre al Sole cinque dei suoi giorni, i quali non appartennero ad alcun mese.
    L'incantesimo di Ra era dunque rotto e Nut generò cinque figli, uno di questi, Osiride, divinità impersonata nella Luna, sposò poi la sorella Iside insediandosi sul trono terrestre del padre Geb.
    L'altro fratello, Seth, riuscì con uno stratagemma ad ucciderlo e ne smembrò il corpo in quattordici pezzi, Iside riuscì a recuperare tredici dei quattordici pezzi e ad impietosire Ra affinchè ridesse vita ad Osiride, il quattordicesimo pezzo rimase però nel Nilo e dette al fiume la sua forza fecondatrice.

    Questi due miti, brevemente riassunti, illustrano, con le loro analogie e con le loro differenze, quanta importanza nell'immaginario dell' umanità sia sempre stata data alla Luna, al suo regolare rivolgersi in cielo e al ripetitivo alternarsi delle sue fasi.
    In entrambi i miti si ha, infatti, uno smembramento del corpo della Luna (in tredici pezzi nel mito Maya, in quattordici in quello egiziano) con chiara allusione alla progressiva scomparsa della Luna durante la fase calante, in entrambi i miti, poi, è centrale il rapporto tra la Luna e la potenza generatrice del corpo femminile.

    La Luna e i simboli

    La Luna è graficamente rappresentata, fin dai tempi preistorici, come falce o mezzaluna, glifi che ricorrono ancora oggi nell’araldica e in alcune bandiere di stati islamici, come la Turchia.
    Il segno grafico della Luna deriva dal geroglifico usato dagli antichi greci consiste in una falce, un mezzo cerchio, una mezzaluna, simbolo quest'ultimo che esprime passività, la falce appare spesso, ad esempio negli affreschi rupestri del Paleolitico e nei geroglifici egizi, come una rappresentazione stilizzata delle corna di bue.

    Il ciclo lunare di nascita e morte, inteso come permanenza dell’essere attraverso le mutevoli vicende del divenire, è universalmente rappresentato dalla spirale e dal cerchio, quest’ultimo usato anche come rappresentazione della Luna piena, se bianco, o nuova, se nero.

    Lunari sono anche tutti gli oggetti circolari, come coppe, culle, uova, semi ecc.., altri classici simboli lunari sono la svastica orientata in senso antiorario, spesso associata alla mezzaluna e a divinità lunari, come Artemide, Astarte, Kali, e il sistro, strumento musicale a percussione, attributo di Iside e di Artemide, simbolo di movimento ritmico perenne.
    Tipicamente lunari sono il numero sette, sottomultiplo di vent’otto, i giorni del mese lunare, e il numero tre, che simboleggia Luna piena, nuova e mezzaluna, spesso infatti le Dee Madri sono adorate in forma trinitaria e tipicamente lunare è il triskel, spirale celtica a tre braccia, presente anche in Sicilia, emblema ufficiale dell’isola di Man, dove un tempo era adorata la dea Luna Ana.

    La Luna si limita a riflettere la luce del Sole, quindi simboleggia un carattere di ricezione, di accoglimento femminile, di sottomissione che è tipico dell'astro, esprime al massimo le caratteristiche di maternità e passività.
    Gli strumenti della tessitura e della filatura sono ovunque simboli del divenire ciclico, associati alla Luna, la filatura richiede infatti un movimento ritmico, circolare, simile a quello lunare, per questo in molte tradizioni sono le dee lunari ad aver inventato l’arte della tessitura e il fuso è un loro attributo caratteristico, ad esempio in Ishtar e Persefone.
    I fili di un tessuto danno continuità, ma costituiscono anche un legame, e dunque diventano spesso simbolo del destino, che limita e vincola l’uomo, per questo, in molte culture, troviamo divinità lunari che tessono il destino dell’uomo, le Moire greche, le Parche romane, le Norne germaniche e talvolta la Luna è rappresentata come un ragno gigantesco, intento a tessere la sua tela.

    Il sole è vitalità e la luna è il primo distributore dell'energia solare, psicologicamente rappresenta i nostri mezzi di adattamento alle esigenze vitali, l'adattamento alla vita, i nostri bisogni, simboleggia la nostalgia della prima infanzia e del dono insostituibile dell'amore materno, influenza l'immaginazione e la memoria.
    Se il Sole rappresenta la maturità la Luna rappresenta l'infanzia, rappresenta il legame tra l'uomo e le forze misteriose della natura.
    Nel tema natale di un uomo, la luna rappresenta la donna e il suo modo di considerare la donna ( madre moglie, amante).
    Nel tema natale di una donna rappresenta la sua femminilità, il suo modo di essere femminile.

    E' regolatrice del sonno e dei sogni.

    Il numero 2 è governato dalla Luna, essa governa le persone nate il giorno 2, 11, 20 o 29 di ogni mese, alla personalità numero due la luna conferisce una natura romantica, queste persone sono pacifiche e gentili, ma insicure, hanno bisogno di una guida che le rassicuri e faticano a tradurre in pratica le loro idee.

    La Luna rappresenta i sentimenti e le emozioni di una persona, la sua ricettività, l'immaginazione e il tono della sua vita basato sulle sensazioni primarie.

    Inoltre la Luna simboleggia il senso del ritmo, del tempo e la sincronia nella vita di una persona, oltre a influenzare la sua adattabilità ai cambiamenti, la sua mobilità e versatilità.
     
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