Babbo Natale

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  1. DARK_LIGHT_93
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    Avvicinandosi il Tempo Natalizzio Dark ha pensato che fosse bene approfondire un po' la figura di Babbo Natale, davvero molto più Folkloristica di quanto possiamo immaginare, se vi chiedete se su questo forum qualcuno crede a Babbo Natale la risposta è: No! Ma ne ho sentito comunque la necessità di far conoscere un po' la storia di Babbo Natale, che non tutti conosciamo... sebbene gli abbiamo mandato mille letterine, contenenti i messaggi e le richieste più strampalate!

    Babbo Natale


    image


    Il personaggio di Babbo Natale è una figura mitica presente nel folclore di molte culture che distribuisce i doni ai bambini, di solito, la sera della vigilia di Natale.
    Anche in Italia Babbo Natale è una figura storicamente molto amata, spesso identificata con San Nicola di Bari. Babbo Natale è un elemento importante della tradizione natalizia in tutto il mondo occidentale, in America latina, in Giappone ed in altre parti dell'Asia orientale.

    Origini
    Tutte le versioni del Babbo Natale moderno derivano dallo stesso personaggio storico, il vescovo San Nicola di Mira della città di Myra (antica città dell'odierna Turchia), di cui si racconta che fosse solito fare regali ai poveri. La leggenda di San Nicola è alla base della grande festa olandese di Sinterklaas (il compleanno del Santo) che, a sua volta, ha dato origine al mito ed al nome di Santa Claus nelle sue diverse varianti.

    Origini Cristiane
    Il primo personaggio è San Nicola di Mira (più noto in Italia come San Nicola di Bari), un vescovo cristiano del IV secolo. Mira (o Myra) era una città della Licia, una provincia dell'Impero bizantino che corrisponde all'attuale Anatolia, in Turchia.
    San Nicola divenne noto per le sue grandi elargizioni a favore dei poveri e, soprattutto, per aver fornito la dote alle tre figlie di un cristiano povero ma devoto, evitando così che fossero obbligate alla prostituzione. Originario di Patara, sempre in Licia (Asia Minore), scoprì molto presto la sua vocazione religiosa e dedicò interamente la sua vita alla fede cristiana.
    In Europa (in particolare nei Paesi Bassi, in Belgio, Austria, Svizzera e Germania) viene ancora rappresentato con abiti vescovili e con la barba. Le reliquie di San Nicola furono traslate a Bari da alcuni pescatori, e per ospitarle fu costruita una basilica nel 1087. Il luogo è da allora meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli.
    San Nicola è considerato il proprio patrono da parte di molte categorie di persone: marinai, mercanti, arcieri, bambini, prostitute, farmacisti, avvocati, prestatori di pegno, detenuti. È anche il santo patrono della città di Amsterdam e della Russia. In Grecia San Nicola viene talvolta sostituito da San Basilio Magno (Vasilis), un altro vescovo del IV secolo originario di Cesarea. Nei Paesi Bassi, in Belgio e in Lussemburgo, Sinterklaas (Kleeschen in Lussemburgese) arriva due settimane prima del 5 dicembre, data in cui distribuisce i doni. (Il suo compleanno risulta essere il 6 di dicembre). L'equivalente di Babbo Natale in questi paesi è Kerstman (letteralmente: "Uomo di Natale"). In alcuni villaggi delle Fiandre, in Belgio, si celebra la figura, pressoché identica, di San Martino di Tours (Sint-Maarten). In molte tradizioni della Chiesa ortodossa, San Basilio porta i doni ai bambini a Capodanno, giorno in cui si celebra la sua festa.

    Folklore Germanico
    Prima della conversione al cristianesimo, il folklore tedesco narrava che il dio Odino (Wodan) ogni anno tenesse una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale (Yule), accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti.
    La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali nei pressi del caminetto, riempiendoli di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo volante del dio, Sleipnir. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi.[10] Questa pratica è sopravvissuta in Belgio e Paesi Bassi anche in epoca cristiana, associata alla figura di San Nicola.
    He sleeps under your bed
    I bambini, ancor oggi, appendono al caminetto le loro scarpe piene di paglia in una notte d'inverno, perché vengano riempite di dolci e regali da San Nicola - a differenza di Babbo Natale, in quei luoghi il santo arriva ancora a cavallo. Anche nell'aspetto, quello di vecchio barbuto dall'aria misteriosa, Odino era simile a San Nicola (anche se il dio era privo di un occhio).
    La tradizione germanica arrivò negli Stati Uniti attraverso le colonie olandesi di New Amsterdam e New York prima della conquista britannica del XVII secolo, ed è all'origine dell'abitudine moderna di appendere una calza al caminetto per Natale, simile per certi versi a quella diffusa in Italia il 5 gennaio all'arrivo della Befana.
    Un'altra tradizione folclorica delle tribù germaniche racconta le vicende di un sant'uomo (in alcuni casi identificato con San Nicola) alle prese con un demone (che può essere, di volta in volta, il diavolo, un troll o la figura di Krampus). La leggenda narra di un mostro che terrorizzava il popolo insinuandosi nelle case attraverso la canna fumaria durante la notte, aggredendo e uccidendo i bambini in modo orribile.
    Il sant'uomo si pone alla ricerca del demone e lo cattura imprigionandolo con dei ferri magici o benedetti (in alcune versioni gli stessi che imprigionarono Gesù prima della crocifissione, in altri casi quelli di San Pietro o San Paolo). Obbligato ad obbedire agli ordini del santo, il demone viene costretto a passare di casa in casa per fare ammenda portando dei doni ai bambini. In alcuni casi la buona azione viene ripetuta ogni anno, in altri il demone ne rimane talmente disgustato da preferire il ritorno all'inferno.
    Altre forme del racconto presentano il demone convertito agli ordini del santo, che raccoglie con sé gli altri elfi e folletti, diventando quindi Babbo Natale. Una diversa versione olandese racconta, invece, che il santo viene aiutato da schiavi Mori, che vengono rappresentati di solito dal personaggio di Zwarte Piet (Pietro il nero), analogo dell'italiano Uomo Nero. In questi racconti Zwarte Piet picchia i bambini con un bastone o li rapisce per portarli in Spagna nel suo sacco (un tempo l'Andalusia era sotto il dominio dei Mori).
    In Germania, lo stesso racconto trasforma il personaggio in Pelznickel o Belsnickle (Nicola Peloso), che va a trovare i bambini cattivi nel sonno. Il nome deriva dall'aspetto di enorme belva dovuto al fatto che è interamente ricoperto di pelliccia.

    Babbo Natale Oggi
    Il Babbo Natale di oggi riunisce le rappresentazioni premoderne del portatore di doni, di ispirazione religiosa o popolare, con un personaggio britannico preesistente. Quest'ultimo risale almeno al XVII secolo, e ne sono rimaste delle illustrazioni d'epoca in cui è rappresentato come un signore barbuto e corpulento, vestito di un mantello verde lungo fino ai piedi e ornato di pelliccia. Rappresentava lo spirito della bontà del Natale, e si trova nel Canto di Natale di Charles Dickens sotto il nome di "Spirito del Natale presente".
    Santa Claus ha origine da Sinterklaas, il nome olandese del personaggio fantastico derivato da San Nicola, che viene chiamato anche Sint Nicolaas; questo spiega anche l'esistenza di diverse varianti inglesi del nome (Santa Claus, Saint Nicholas, St. Nick).
    Gli abiti di Sinterklaas sono simili a quelli di un vescovo; porta una mitra (un copricapo liturgico) rossa con una croce dorata e si appoggia ad un pastorale. Il richiamo al vescovo di Mira è ancora evidente. Sinterklaas ha un cavallo bianco con il quale vola sui tetti; i suoi aiutanti scendono nei comignoli per lasciare i doni (in alcuni casi nelle scarpe dei bambini, lasciate vicino al caminetto); arriva in piroscafo dalla Spagna ed è accompagnato da Zwarte Piet.
    Le strenne che vengono regalate in questa ricorrenza sono spesso accompagnate da poesie, talvolta molto semplici ed, in altri casi, elaborate ed ironiche ricostruzioni del comportamento di chi le riceve durante l'anno trascorso. I regali veri e propri, in qualche caso, sono addirittura meno importanti dei pacchetti in cui sono contenuti, di solito molto sgargianti ed elaborati; quelli più importanti, spesso, sono riservati al mattino seguente. Anche se la spinta commerciale verso il Natale è presente anche in Olanda, la distribuzione tradizionale dei regali viene compiuta da Sinterklaas il 6 dicembre.
    Anche in altri paesi la figura di San Nicola ha subito gli adattamenti necessari per uniformarsi al folclore locale. Ad esempio, nei paesi nordici sopravvive ancora l'immagine pagana della capretta di Yule (in svedese julbock), che porta i regali la Vigilia di Natale, e le decorazioni natalizie costituite da caprette di paglia sono molto diffuse. In tempi più recenti, però, sia in Svezia che in Norvegia il portatore di doni viene identificato con Tomte o tomtenisse, un'altra creatura del folklore locale. In Finlandia, la capretta di Yule si chiama joulupukki.

    Babbo Natale negli Stati Uniti
    Nelle colonie britanniche del Nord America e, successivamente, negli Stati Uniti, i portatori di doni della tradizione olandese e di quella britannica hanno finito per identificarsi ancor più l'uno con l'altro. Ad esempio, nella Storia di New York, di Washington Irving, si trova un Sinterklaas americanizzato in Santa Claus ma privo degli attributi vescovili, rappresentato come corpulento marinaio olandese avvolto in un mantello verde e con la pipa in bocca. Il libro di Irving era una satira della comunità olandese di New York e molti caratteri del ritratto sono dovuti alla sua invenzione umoristica.
    A quanto pare, l'aspetto moderno di Santa Claus ha assunto la forma definitiva con la pubblicazione della poesia Una visita di San Nicola, ora più nota con il titolo La notte di Natale (The Night Before Christmas), avvenuta sul giornale Sentinel della città di Troy (stato di New York) il 23 dicembre 1823. L'autore del racconto è tradizionalmente ritenuto Clement Clarke Moore, anche se l'attribuzione è controversa. Santa Claus vi viene descritto come un signore un po' tarchiato con otto renne, che vengono nominate (per la prima volta in questa versione) con i nomi di Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donder e Blitzen. La versione italiana di tali nomi è: Fulmine, Ballerina, Donnola, Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello e Donato.
    Per ricordare tali nomi, in italiano esiste una nota filastrocca:

    « Non solo fanno la slitta volare
    e in ciel galoppano senza cadere
    Ogni renna ha il suo compito speciale
    per saper dove i doni portare
    Cometa chiede a ciascuna stella
    Dov’è questa casa o dov’è quella.
    Fulmine guarda di qui e di là
    Per sapere se la neve verrà.
    Donnola segue del vento la scia
    Schivando le nubi che sbarran la via.

    Freccia controlla il tempo scrupoloso
    Ogni secondo che fugge è prezioso.
    Ballerina tiene il passo cadenzato
    Per far che ogni ritardo sia recuperato.
    Saltarello deve scalpitare
    Per dare il segnale di ripartire.
    Donato è poi la renna postino
    Porta le lettere d’ogni bambino.
    Cupido, quello dal cuore d’oro
    Sorveglia ogni dono come un tesoro.
    Quando vedete le renne volare
    Babbo Natale sta per arrivare. »
    (Filastrocca popolare)

    All'inizio, Santa Claus venne rappresentato in costumi di vario colore, assumendo man mano su di sé i caratteri di Babbo Natale, ma il rosso divenne presto predominante a partire dalla sua comparsa sulle prime cartoline di auguri natalizie, nel 1885. Uno dei primi artisti a fissare l'immagine di Santa Claus nella forma che conosciamo oggi è stato il cartoonist americano Thomas Nast, vissuto nel XIX secolo. Nel 1863 una sua immagine di Santa Claus, che si ritiene sia stata ispirata dal personaggio di Pelznickle, apparve sulla rivista Harper's Weekly. Un'altra immagine che divenne molto popolare è quella disegnata nel 1902 da L. Frank Baum, autore de Il meraviglioso mago di Oz, per il racconto La vita e le avventure di Santa Claus. Sul New York Sun del 21 settembre 1897, in risposta ad una ragazzina, Virginia, che dopo alcune brutte vicissitudini familiari aveva cominciato a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale ed inviato così una lettera in cui chiedeva cortesemente: Esiste Babbo Natale?, l'editorialista incaricato pubblicò la seguente risposta: Sì Virginia: Babbo Natale esiste eccome, così come esistono l'amore, la generosità, e la devozione.
    Le immagini di Babbo Natale negli Stati Uniti si sono ulteriormente fissate nell'immaginario collettivo grazie al suo uso nelle pubblicità natalizie della Coca-Cola, realizzate da Haddon Sundblom[14]. La popolarità di tale immagine ha fatto sì che si diffondessero varie leggende urbane che attribuivano alla Coca-Cola l'invenzione stessa di Babbo Natale. È, peraltro, vero che l'immagine della Coca-Cola e quella di Babbo Natale sono sempre state molto vicine, poiché pur non inventandolo viene comunemente rappresentato con i colori bianco e rosso cioè come una lattina di Coca-Cola, se si esclude la campagna del 2005 che ha visto la sua sostituzione con gli orsi polari.
    L'immagine di Babbo Natale come personaggio positivo si è rafforzata nel tempo grazie alla sua stretta associazione con attività caritatevoli e filantropiche, in particolare con organizzazioni quali l'Esercito della Salvezza. I volontari vestiti da Babbo Natale sono diventati un elemento irrinunciabile in tutte le raccolte di fondi (fundraising) per l'aiuto alle famiglie bisognose nel periodo di Natale.
    Secondo alcune tesi, la rappresentazione di Babbo Natale al Polo Nord è lo specchio dell'evoluzione del comune sentire nei confronti dell'industria. In alcune immagini dell'inizio del XX secolo si vede Babbo Natale che realizza personalmente a mano i giocattoli che distribuisce, in un piccolo laboratorio artigianale.
    In seguito, si diffuse l'idea che i giocattoli fossero realizzati, sempre a mano e con tecniche tradizionali, da un nutrito gruppo di elfi che lavoravano per Babbo Natale. Verso la fine del secolo, la realtà della produzione di massa in modo meccanico diventa più largamente accettabile per il pubblico occidentale; tale cambiamento di vedute si riflette nelle rappresentazioni più moderne della dimora di Babbo Natale, spesso rese ironicamente simili a una fabbrica completamente automatizzata, in cui le più avanzate tecniche di produzione sono controllate dagli elfi e Babbo Natale e Signora prendono il ruolo di manager.
    Molti spot televisivi giocano su questo tema presentando la fabbrica dei giocattoli di Babbo Natale in termini umoristici, con gli elfi che si rivoltano scherzosamente contro il padrone con scherzi e burle fingendo di essere operai ed impiegati frustrati. La figura di Babbo Natale è sempre una viva fonte di ispirazione per scrittori ed artisti, ad esempio, appare nel racconto Roads di Seabury Quinn (1948).
    Altre aggiunte rispetto alla prima versione di Babbo Natale sono Rudolf, la Renna dal Naso Rosso, la renna 'in sovrannumero' immortalata in una canzone di Gene Autry, ed un diffusissimo fumetto moderno scritto dal Paul Dini, Jingle Belle, in cui l'anziano portatore di doni è un padre in difficoltà alle prese con una figlia semi-elfa, adolescente e ribelle.

    La lettera per Babbo Natale
    L'abitudine di scrivere una lettera a Babbo Natale è una tradizione natalizia che risale a molto tempo fa. Le lettere contengono di solito una lista dei giocattoli desiderati e la dichiarazione di essere stati buoni. È interessante notare che alcuni sociologi hanno scoperto che le lettere scritte dai bambini e quelle delle bambine sono di tipo diverso. Le bambine di solito scrivono lettere più cortesi e più lunghe, anche se le loro richieste non sono superiori a quelle dei bambini, e usano più espressioni per parlare della natura del Natale. Nelle lettere delle bambine si trovano anche più spesso richieste di regali destinati ad altre persone.[17]
    In molti paesi, le Poste accettano le lettere che i bambini scrivono a Babbo Natale per spiegare che sono stati buoni e desiderano ricevere dei doni; in alcuni casi le risposte vengono fornite dagli stessi impiegati postali o da volontari.
    In Canada, ad esempio, è stato predisposto un apposito codice postale per le lettere indirizzate a Babbo Natale: H0H 0H0 e dal 1982 sono oltre 13.000 gli impiegati delle poste canadesi che si sono portati volontari per rispondere alle lettere. In altri casi sono associazioni caritatevoli dedicate all'infanzia a rispondere alle lettere che vengono dalle zone più povere o dagli ospedali pediatrici, per dare ai bambini dei doni che altrimenti non potrebbero ricevere.

    Dimora immaginaria di Babbo Natale
    La dimora tradizionale di Babbo Natale cambia a seconda delle tradizioni: negli Stati Uniti si sostiene che abiti al Polo Nord (situato per l'occasione in Alaska) mentre in Canada il suo laboratorio è indicato nel nord del paese; in Europa è più diffusa la versione finlandese che lo fa abitare nel villaggio di Rovaniemi, in Lapponia. Altre tradizioni parlano di Dalecarlia, in Svezia, e della Groenlandia. Nei paesi dove viene identificato con San Basilio, viene talvolta fatto abitare a Cesarea.
    Con l'avvento di Internet, sono stati pubblicati alcuni siti Web affinché i bambini e gli adulti interessati potessero simbolicamente seguire via radar il percorso di Babbo Natale.[20] In realtà si tratta di un jet della US Air Force che parte da una base canadese per arrivare a Città del Messico. Ma gli intenti di seguire le gesta di Babbo Natale sono di molto precedenti. Ad esempio, nel 1955 Sears Roebuck, un grande magazzino di Colorado Springs, negli Stati Uniti, distribuì ai bambini il fantomatico numero di telefono di Babbo Natale, da chiamare il giorno della vigilia.
    Per un errore di stampa il numero corrispondeva però al comando della difesa aerea, che allora si chiamava CONAD (Continental Air Defense Command), un precursore del NORAD (North American Aerospace Defense Command). Harry Shoup, il comandante di turno quella sera, quando cominciò a ricevere le prime telefonate dei bambini si rese conto dell'errore e disse loro che sui radar c'erano davvero dei segnali che mostravano Babbo Natale in arrivo dal Polo Nord.
    Dal 1958, anno di creazione del NORAD, statunitensi e canadesi hanno approntato un programma congiunto di monitoraggio di Babbo Natale, che ora è disponibile per tutti i bambini sul sito Web del nuovo comando della difesa aerea. Allo stesso modo, molte stazioni televisive locali sparse per il Canada e gli Stati Uniti danno conto ai propri telespettatori della posizione di Babbo Natale, facendolo seguire dai propri meteorologi.
    Sono anche disponibili alcuni siti Web che seguono Babbo Natale tutto l'anno, mostrando le attività che si svolgono presso la sua fabbrica di giocattoli. In molti casi sono pubblicati anche indirizzi e-mail a cui inviare una versione più moderna delle letterine cartacee a Babbo Natale.

    fonte: Wikipedia

    Storia di Babbo Natale
    Era una fredda notte d'inverno, fra gli anni 243 e 366 dopo Cristo, quando nell'antica Roma imperiale, amici e parenti si scambiarono le prime "stranae" per festeggiare il "dies natalis". Agli auguri di buona salute, si accompagnarono presto ricchi cesti di frutta e dolciumi, e poi doni di ogni tipo, perché la nascita di Gesù e, insieme, l'anniversario dell'ascesa al trono dell'Imperatore, divenissero il simbolo di una prosperità che avrebbe dovuto protrarsi per l'intero anno.Passarono i secoli ed un bel giorno del 1800, il rito trovò la sua personificazione in un forte vecchio rubicondo dalla barba bianca, residente al Polo Nord dove, secondo la tradizione, aiutato da numerosi gnomi costruirebbe dei giocattoli da distribuire come doni durante la notte di Natale, con l'ausilio di una slitta trainata da renne volanti e passando attraverso i camini delle case.Raggiunta una certa età, veniamo a conoscenza di una spiacevole realtà: Babbo Natale altro non è che un personaggio fantastico. Ma tale affermazione non è del tutto vera. Babbo Natale, o almeno un personaggio molto simile è realmente esistito; si tratta di San Nicola. Nato a Patara, in Turchia, da una ricca famiglia, divenne vescovo di Myra, in Lycia, nel IV secolo e forse partecipò al Concilio di Niceanel nel 325. Quando morì le sue spoglie, o le presunte tali, vennero deposte a Myra fino al 1087. In quest'anno infatti vennero trafugate da un gruppo di cavalieri italiani travestiti da mercanti e portate a Bari dove sono tutt'ora conservate e di cui divenne il santo protettore.Negli anni che seguirono la sua morte, si diffusero numerosissime leggende. Una tra le più famose e confermata da Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) è quella delle tre giovani poverissime destinate alla prostituzione. Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decise di intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta dal vecchio castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, dov'erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie. In altre versioni posteriori, forse modificate per poter essere raccontate ai bambini a scopo educativo, Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le loro finestre. Secondo altre leggende, questo santo sarebbe entrato in possesso di un oggetto mitico, il Sacro Graal, che, oltre ad essere responsabile della sua capacità di "produrre in abbondanza" da regalare, fu anche causa del trafugamento delle sue spoglie per volere di papa GregorioVII. In ogno caso San Nicola divenne nella fantasia popolare "portatore di doni", compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di natale.Il nome olandese del santo, Sinter Klass, venne importato in America dagli immigrati come Santa Claus, la cui traduzione in italiano è solitamente Babbo Natale. Oggi, però, Babbo Natale ha perso ogni connotazione religiosa e grazie all'inventiva dei pubblicitari di una nota bevanda, la CocaCola, statunitense divenne il vecchietto vestito di rosso che conosciamo. Negli USA è addirittura nata un'associazione che sostiene la sua esistenza e ne ricerca le prove, la Institute of Scientific Santacluasism.

    fonte: Miocarobabbonatale.it


    La storia di Babbo Natale

    Babbo Natale, o almeno un personaggio molto simile è realmente esistito; si tratta di San Nicola. Nato a Patara, in Turchia, da una ricca famiglia, divenne vescovo di Myra, in Lycia, nel IV secolo e forse partecipò al Concilio di Niceanel nel 325. Quando morì le sue spoglie, o le presunte tali, vennero deposte a Myra fino al 1087. In quest'anno infatti vennero trafugate da un gruppo di cavalieri italiani travestiti da mercanti e portate a Bari dove sono tutt'ora conservate e di cui divenne il santo protettore.
    Negli anni che seguirono la sua morte, si diffusero numerosissime leggende. Una tra le più famose e confermata da Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) è quella delle tre giovani poverissime.
    Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decise di intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta dal vecchio castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, dov'erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie.
    In altre versioni posteriori, Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le loro finestre.
    In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia popolare "portatore di doni", compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di natale.
    Il nome olandese del santo, Sinter Klass , venne importato in America dagli immigrati come Santa Claus (abbreviazione di Sanctus Nicolaus) , la cui traduzione in italiano è solitamente Babbo Natale.

    Babbonatale.biz

    Il nome di Babbo Natale nel mondo

    Santa - vari Paesi nel Mondo
    Santa Claus - vari Paesi nel Mondo
    Saint Nicholas - vari Paesi nel Mondo
    Saint Nick vari - Paesi nel Mondo
    De Kerstman - Olanda
    Sankt Nikolaus - Germania
    Kriss Kringle - Canada e vari Paesi nel Mondo
    Pere Noel - Francia
    Papai Noel - Brasile (Portoghese)
    Julenisse - Scandinavia
    Jultomten - Svezia
    Kaledu Senelis - Lituania
    Joulupukki - Finlandia
    Father Christmas - Nuova Zelanda

    fonte: babbonatale.net

     
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  2. Earine_
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    nmolto interessante grazie dark ^^
     
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  3. EternalSybelle
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    Babbo Natale *ç*
    voglio andare a trovarlo in lapponia <3
     
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  4. Sally6
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    è uno dei personaggi del'immaginario più belli in assoluto.....infondo credo che ognuno di noi nel profondo ci creda ancora!!!;)
     
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  5. Dark LaFee
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    CITAZIONE (EternalSybelle @ 1/12/2009, 17:07)
    Babbo Natale *ç*
    voglio andare a trovarlo in lapponia <3

    Anche io :love:
     
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  6. Ilona Szilágyi
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    Sin dai Celti e i Nativi Aemricani c'è una figura come Babbo Natale, non come mai ma ho sentito che la Nasa controlla tutti gli anni l'ipotetica rotta di Babbo Natale.
     
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5 replies since 1/12/2009, 15:51   122 views
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